Ripensiamo al futuro della salute: un mondo senza big pharma?
Lo spiegone sulla PrEP iniettabile ogni 6 mesi, le proteste e le mie riflessioni "ingenue" dalla conferenza mondiale AIDS
Mettiti comodə: sarà un post lunghissimo. Ho tante cose da dire e voglio provare a dirle bene.
Giù in fondo trovi il riassuntone della Conferenza Mondiale AIDS a Monaco, dove sono andato grazie all’European AIDS Treatment Group.
Le proteste ad AIDS2024
Dopo aver visto le mie storie, il mio amico ricercatore in ingegneria robotica mi ha chiesto: Perché alle tue conferenze la gente protesta?
Perché l’HIV non è mai stata solo scienza: è l’accesso ai farmaci per il trattamento e la prevenzione, è la decriminalizzazione dell’HIV e delle persone LGBT+ e di chi fa sex work. È puntare i piedi perché la salute sia davvero un diritto di tutte le persone.
Quale occasione migliore per farsi sentire se non una conferenza mondiale dove medici, istituzioni e aziende farmaceutiche se la cantano e se la suonano?

Abbiamo protestato per la decisione della Corte europea dei diritti Umani di dichiarare legittima la legge francese che punisce i clienti. Sappiamo che colpire i clienti non aiuta chi svolge il lavoro sessuale: l'unica soluzione è la decriminalizzazione!

Abbiamo protestato per un costo equo dei test HIV e abbiamo protestato davanti allo stand di PEPFAR per il cessate il fuoco a Gaza, dove la situazione sanitaria è disastrosa. PEPFAR è il programma del presidente degli Stati Uniti per supportare economicamente i paesi a basso reddito nella risposta all’HIV e all’AIDS.
Abbiamo protestato contro la casa farmaceutica Gilead affinché siano economicamente sostenibili i farmaci HIV, come la PrEP Lenacapavir. Ma andiamo per ordine.
Cos’è il Lenacapavir e lo studio come PrEP
Il Lenacapavir (LEN) è un farmaco per l’HIV utilizzato per le persone che presentano HIV multifarmaco-resistente. È usato in combinazione con altri antiretrovirali.
È il primo inibitore del capside HIV: interrompe in diversi punti la replicazione del virus intervenendo direttamente sul capside, che è l’involucro proteico che protegge il materiale genetico dell'HIV e gli enzimi necessari per la replicazione.
È un’iniezione ogni 6 mesi e il suo costo è intorno 40 mila euro l’anno. Lo produce la casa farmaceutica Gilead, che lo sta studiando anche come farmaco che protegge dall’HIV. La cosiddetta PrEP.
In Italia la PrEP è già disponibile gratuitamente sotto forma di compresse con i principi attivi Tenofovir Disoproxil ed Emtricitabina (TDF/FTC), ma negli USA e in alcuni stati africani si può scegliere anche una PrEP iniettabile ogni due mesi con principio attivo Cabotegravir.
La Gilead ha fatto un investimento enorme per il LEN PrEP: cinque studi chiamati Purpose, svolti in tutto il mondo e che hanno coinvolto (finalmente!) popolazioni tutte differenti: da chi fa uso di sostanze, alle donne cisgender e alle persone trans e di genere non conforme.
Ad AIDS2024 sono stati presentati i risultati del primo studio, che è si svolto tra donne cisgender dell’Uganda e del Sud Africa.
5338 donne HIV negative sono state divise in modo casuale in tre gruppi. Né loro né lə mediche sapevano a quale gruppo erano assegnate:
Iniezione ogni 6 mesi di LEN PrEP + un placebo orale
PrEP orale FTC/TAF (non approvata in Europa) + placebo iniettabile
PrEP orale TDF/FTC (quella approvata in Europa) + placebo iniettabile
I risultati ci hanno fatto urlare al miracolo:
Zero nuove infezioni nel gruppo che ha assunto LEN

Lo studio Purpose 1 è un miracolo non solo per il risultato, ma perché è uno dei primi studi di prevenzione HIV che è stato progettato per persone che possono rimane incinte. Infatti sono state confermate 510 gravidanze e il LEN si è dimostrato sicuro e ben tollerato in tutte le persone che l’hanno assunto.
Alle persone degli altri gruppi è stato offerto di continuare lo studio assumendo LEN PrEP.
Si è dimostrato così efficace (ripeto: 100%!) perché con un’iniezione ogni 6 mesi le partecipanti non dovevano ricordarsi di assumerla, a differenza della PrEP orale.
LEN PrEP garantisce una discrezione totale. Con un'iniezione ogni 6 mesi, non c'è bisogno di preoccuparsi che altrə scoprano che lo stai usando, al contrario della PrEP orale.
Ha ragione la direttrice di UNAIDS Winnie Byanyima quando dice entusiasta:
nell’Africa subsahariana 3 diagnosi su 4 quattro sono tra giovani donne.
Con LEN PrEP non dovranno più negoziare il sesso sicuro con un uomo.
È un farmaco che mette nelle loro mani la possibilità di proteggersi. È magico, è femminista!
Non è una borsa Gucci per persone ricche. È per chi vive ai margini!
Quando sarà disponibile e quanto costerà LEN PrEP?
La Gilead precisa che LEN PrEP non è ancora approvato da nessuno Stato. Aspetterà la fine del 2024 per i risultati dello studio Purpose 2 e poi chiederà l’approvazione negli USA. Non sa ancora quanto costerà, ma il prezzo di riferimento non sarà quello di LEN come trattamento per l’HIV.
Promette che dedicherà una fornitura di PrEP LEN ai paesi ad alto tasso HIV fino a quando, attraverso il meccanismo della licenza volontaria, le case farmaceutiche dei generici non saranno in grado di produrlo in autonomia. Garantisce, infine, che si sta muovendo con urgenza per negoziare le licenze.
Andrew Hill della Liverpool University ha calcolato che il prezzo minimo per la produzione di massa di una versione generica di LEN PrEP sarebbe di 40 dollari all’anno, considerando anche i costi di produzione e un profitto del 30%.
Non so quanto ci sia da fidarsi delle dichiarazioni di Gilead, visti i tanti problemi giudiziari (ti invito ad approfondire qui e qui).
Ma il punto non è neppure la Gilead. Il punto è il sistema. Non sarebbe ora di cambiarlo?
Basta case farmaceutiche private? Per me sì!
È assurdo implorare le case farmaceutiche i cui amministratorə guadagnano come minimo 20milioni di dollari l’anno, quando la soluzione è dietro l’angolo.
Ho parlato spesso dell’idea di un’infrastruttura pubblica europea per la ricerca farmaceutica. La proposta è stata bocciata, ma lo studio del professor Massimo Florio è ancora lì e potrebbe essere un punto da cui partire.
Non mi piace la violenza. Non sto dicendo di andare a mettere le bombe sotto l’auto di Daniel O’Day, l’amministratore delegato della Gilead.
Non sono così ingenuo da credere che Big Pharma scompaia con la bacchetta magica. So bene che solo in Italia dà lavoro a 70 mila persone.
Sto dicendo di iniziare a parlarne, condividere la nostra visione con chi fa politica e fare pressione per convincerlə.
Abbiamo bisogno di economistə che facciano i conti della serva e dimostrino che gli investimenti pubblici in ricerca sono più convenienti.
Abbiamo bisogno di sederci intorno a un tavolo e mettere sul piatto che questo sistema economico è ingiusto e dobbiamo immaginarne un altro.
È sacrosanto che la Gilead offra la LEN PrEP a prezzo accessibili, ma il problema sarebbe risolto alla radice se fossero solo gli Stati a occuparsi di ricerca e sviluppo per i prodotti farmaceutici per poi distribuirli gratuitamente allə cittadinə.
Sì, sogno un mondo senza case farmaceutiche private. Sogno un mega consorzio globale dove ogni nazione ci mette le sue competenze e le risorse che può, dove l’obiettivo non è il profitto ma la salute pubblica.
Quando lo dico mi danno del comunista e mi guardano come se avessi scoreggiato in chiesa. Pace.
Non sono un medico, non sono un economista. Sono un povero stronzo ma ho un potere, un potere che abbiamo tuttə noi delle comunità marginalizzate: vediamo il re nudo.
🔥 Il riassuntone della conferenza Mondiale AIDS a Monaco
PrEP in Italia: l'attivismo e la sfide che ci aspettano
Nella networking zone 5-5-5 – We Won’t Be Left Behind! abbiamo presentano il nostro lavoro di questi anni.
Sono sopravvissuto a 6 overdose, ho perso 3 amici stretti a causa della tubercolosi correlata all'AIDS, avrei potuto essere imprigionato 4 volte, ho avuto oltre 50 tentativi falliti di "curare" la mia dipendenza dalla droga prima di diventare uno dei primi 30 pazienti in Ucraina a cui venisse offerto il metadone.
Come potete vedere sono ancora vivo, in piedi di fronte a voi, e sono sicuro che questo è stato possibile perché qualcuno, una volta, nel suo piccolo posto di lavoro o nella sua grande area di responsabilità, ha messo una persona al primo posto, ha messo me al primo posto.
Il discorso di Anton Basenko alla cerimonia di chiusura della Conferenza
I dati mondiali HIV nel 2023
più di un milione di nuove diagnosi
quasi 40 milioni di persone vivono con HIV e solo il 77% ha accesso alla terapia farmacologica
i finanziamenti sono diminuiti del 5%
Protocollo PrEP: è ok testarsi per le IST ogni 6 mesi invece di 3?
I risultati preliminari in una clinica ad Amsterdam suggeriscono che testarsi ogni 6 mesi non porterebbe a un aumento delle IST e ridurrebbe i costi
Nuova possibile guarigione da HIV a Berlino
Il paziente è da più di 5 anni che non ha traccia di HIV nel sangue, dopo che gli è stato curato un tumore grazie a un trapianto di cellule staminali nonostante la donatrice non avesse la mutazione che conferisce immunità all’HIV. (Lo studio completo).
HIV per entrare nell’organismo sfrutta il recettore CCR5 presente nelle nostre cellule. Circa l'1% della popolazione europea ha la mutazione delta-32, che modifica il recettore CRR5. Questa mutazione impedisce ad HIV di entrare nella cellula e rende queste persone naturalmente immuni all'HIV.
Il trapianto di cellule staminali da una persona con mutazione delta-32 permette a queste cellule di integrarsi nel sistema immunitario, aiutando non solo a combattere il cancro ma anche l'HIV.
È quello che è successo alle poche persone ritenute guarite da HIV:
Adam Castillejo (il paziente di Londra, 2019)
Marc Franke (il paziente di Düsseldorf, 2023)
la paziente di New York (2022)
Paul Edmonds (il paziente di City of Hope, 2023)
il paziente di Ginevra (2023)
Franke, Edmonds e Castillejo sono diventati amici e hanno partecipato alla conferenza.
La donatrice del secondo paziente di Berlino (il primo è Timothy Ray Brown, venuto a mancare nel 2020 per il ritorno della leucemia) aveva invece due versioni del recettore CCR5: quella normale e poi una in più, mutata. Questo non l’ha resa immune all’HIV.
Il team dell’ospedale Charité ha deciso di procedere comunque con il trapianto. Le cellule staminali hanno curato il cancro e, fino a oggi, non è stata trovato nessun indicatore che indichi che HIV sia presente nel suo corpo. Questo è attribuibile al fatto che le cellule immunitarie trapiantate hanno eliminato tutte le cellule con HIV dal paziente.
Il trapianto di cellule staminali non è ancora un’opzione per tutte le persone che vivono con HIV: serve trovare unə donatore con la mutazione e che sia compatibile con lə paziente ricevente, che deve avere una forma di leucemia che non risponde alla chemio.
Prendere la Doxyciclina tutti i giorni per prevenire clamidia e sifilide?
Due studi (uno su MSM e uno su donne cis e persone con vulva) hanno portato buoni risultati. Al momento mi sembra troppo assumere tutti i giorni un antibiotico, visto il problema dell’antibiotico resistenza. Interessante invece l’uso della Doxyciclina in maniera saltuaria, la doxyPEP.
PrEP iniettabile ogni 2 mesi (Cabotegravir): sicura in gravidanza e un solo test della carica virale potrebbe non rilevare l’infezione di HIV in chi ha usato il Cabotegravir
C’è dietro lo zampino di Jeanne Marrazzo, direttrice del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) negli USA, che ha finanziato gli studi. Al momento il Cabotegravir non è disponibile in Italia.
Lo stigma c’è anche in Europa
Più della metà dellə operatorə sanitarə europeə intervistatə sarebbe preoccupatə nel dare assistenza a chi vive con HIV. L'8% ha dichiarato che eviterebbe il contatto fisico e il 26% che indosserebbe doppi guanti quando fornisce assistenza a PLHIV.
La terapia per HIV a due farmaci (Dovato - dolutegravir/lamivudine) è risultata non inferiore per efficacia a quella a 3 farmaci (Biktarvy bictegravir/emtricitabine/tenofovir alafenamide)
Il discorso di Jay Mulucha, uomo trans dell’Uganda
✍️Firma online per il referendum contro l’autonomia differenziata
È gratis e basta lo SPID o la carta d’identità elettronica
Diritti sessuali si prende una pausa torna a settembre
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