Clamidia e gonorrea possono guarire da sole se non ci sono sintomi?
Forse, ma continuiamo (o iniziamo) comunque a testarci: magari un po' di meno
Tra colleghə se ne parla già da tempo, ma prima di discuterne con voi volevo avere tra le mani delle fonti attendibili. Il podcast della piattaforma CDC che forma lə medichə sulle infezioni sessualmente trasmissibili (IST) mi offre finalmente l’occasione.
La guarigione spontanea di alcune IST asintomatiche
Meena Ramchandani, infettivologa dell’Università di Washington, riporta cinque studi che hanno esaminato pazienti con tre infezioni batteriche:
clamidia, gonorrea e mycoplasma genitalium, che si contraggono con sesso vaginale, anale e orale non protetto da strumenti di barriera (preservativo interno/esterno, oral dam): sono tutte curabili e molto spesso non presentano sintomi
I dettagli si trovano nella pagina del podcast, ma l’analisi delle ricerche ha portato alla conclusione che alcune persone, quando sono asintomatiche, possono guarire spontaneamente da queste infezioni. Quello che non è chiaro è:
la percentuale di guarigione spontanea
perché alcune persone guariscono e altre no
quanto tempo ci vuole per guarire senza antibiotici
Con l'aumento dell'’antibioticoresistenza è sempre più importante valutare quando usare gli antibiotici. Grazie a questi studi si potrebbe allungare il periodo di tempo tra un test e l’altro, dato che almeno queste IST possono guarire anche da sole. Così da evitare l’uso di antibiotici, riducendo il loro impatto ambientale.
Ma testarsi meno non significa testarsi mai.
Cosa cambia per chi usa la PrEP per proteggersi dall’HIV
Il protocollo PrEP prevede test ogni tre mesi per HIV, sifilide, gonorrea e clamidi: perché non ipotizzare di farli ogni sei mesi? In questo modo si ridurrebbero i costi e si avvicinerebbero molte più persone alla PrEP: le visite trimestrali sono spesso un ostacolo. Con le visite due volte l’anno si eviterebbe questo disagio, mantenendo comunque un buon livello di monitoraggio. Nel caso di sintomi come bruciore mentre si fa pipì, perdite genitali o lesioni cutanee, ovviamente l’utente potrà comunque rivolgersi al centro anche prima dei sei mesi.
Ma le IST si trasmettono anche senza sintomi: allora che fare?
C’è un altro aspetto da considerare: anche se un’infezione è asintomatica, può comunque essere trasmessa. Questo significa che, senza testarsi, si rischia di passare l’infezione ad altre persone senza saperlo.
Dall’altro lato, pretendere che tuttə usino sempre il preservativo e che lo usino anche nel sesso orale (se lallero!) non mi sembra realistico.
Come non mi sembra praticabile consigliare a una persona di correre a testarsi ogni volta che ha un rapporto orale senza preservativo, così da non trasmettere l’infezione ad altrə.
Già le persone non si testano, figurati se diciamo loro di testarsi ogni volta che hanno rapporti.
Non ho trovati dati accurati, ma dalla mia esperienza la popolazione generale che è sessualmente attiva non si testa per le infezioni sessualmente trasmissibili.
Al massimo HIV e sifilide, che si diagnosticano con un semplice test del sangue. Per clamidia e gonorrea, invece, serve un tampone (orale, anale o o vaginale) e per il pene si preferisce usare le urine. Sono esami meno immediati, più spiacevoli e, inoltre, non tutti i laboratori pubblici sono attrezzati.
Poi c’è lo stigma. Moltə pensano che solo “le persone sporche” (fisicamente/moralmente) contraggono le IST e finiscono così per evitare il test per paura del giudizio e del risultato.
La notizia che alcune IST possano guarire da sole se non ci sono sintomi ci permette di dare un’indicazione più chiara alla popolazione generale che non ha rapporti di frequenti e non è in PrEP, magari perché usa sempre il preservativo nei rapporti penetrativi.
L’indicazione potrebbe essere questa:
Testiamoci una volta l’anno per HIV, sifilide, gonorrea e clamidia.1
Nel caso di sintomi è invece opportuno fare una visita in un centro specializzato.
Questa indicazione può essere rimodulata sui casi specifici, ad esempio se usiamo sempre il preservativo nel sesso penetrativo e una volta ci capita di non usarlo: se non siamo riuscitə a richiedere la PEP, forse non ha senso aspettare un anno per fare il test HIV. Andiamo appena passato il periodo finestra (in genere un mese), così ci togliamo il peso.
Ma, in generale, consigliare il test una volta l’anno mi sembra un buon compromesso tra la vita reale delle persone – che non sempre vogliono o possono affrontare il peso di testarsi frequentemente – e le politiche sanitarie per tutelare la salute collettiva.
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Io consiglio di fare il test HIV anche se non si hanno avuto rapporti a rischio HIV (sesso penetrativo vaginale/anale senza preservativo, ingoio di sperma): questo per normalizzare il test. Per quanto riguarda il Mycoplasma genitalium, al momento il test non è raccomandato in assenza di sintomi. Nel caso cambiassero le linee guida, ve lo farò sapere. Come sempre.