Tutto quello che c'è da sapere sulla PrEP iniettabile ogni 6 mesi
Autorizzato negli USA il più innovativo farmaco per proteggerci dall'HIV: adesso cosa succede?
Ciao sono Marco, sostenitore entusiasta della libertà sessuale, presidente del Brescia Checkpoint, formatore, content creator e operatore alla pari.
Questa è Diritti sessuali: una volta alla settimana scopriremo dove testarci per HIV e le altre infezioni sessualmente trasmissibili (IST), come tutelare il nostro diritto alla salute e quali sono le ultime strategie di prevenzione e benessere sessuale.
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Ci siamo. Gli USA hanno autorizzato al commercio la PrEP iniettabile ogni 6 mesi, che si chiama Lenacapavir, nome commerciale Yeztugo.
PrEP sta per profilassi pre esposizione, un farmaco che si assume prima e dopo aver fatto sesso per proteggersi dall’HIV.
La PrEP protegge solo da HIV, che al momento è l’unica infezione per la quale non abbiamo una cura. Il protocollo prevede controlli periodici per le altre IST e la somministrazione di vaccini contro epatite B e HPV.
In Italia è disponibile in forma di compressa ed è gratuita dal 2023, ma solo tramite i centri PrEP negli ospedali. È anche autorizzata una soluzione iniettiva ogni 2 mesi, il Cabotegravir brevettato dalla ViiV Healthcare. Al momento è somministrata unicamente a Milano e Roma, in attesa che l’Agenzia del farmaco (AIFA) autorizzi la gratuità.
Lenacapavir, in mano alla casa farmaceutica Gilead, va oltre tutto questo. Con sole due iniezioni all'anno elimina infatti diverse problematiche:
niente più compresse quotidiane: non è più necessario ricordarci di assumere le compresse ogni giorno o al bisogno, come richiesto dalla PrEP orale;
meno visite e iniezioni: si riduce drasticamente la frequenza delle visite per il ritiro del farmaco o per le iniezioni;
maggiore discrezione: dovrebbe garantire maggior privacy perché nessuna verrà mai a sapere che stiamo assumendo un farmaco che ci protegge da HIV, ma come vedremo più avanti potrebbero non essere così a causa dei noduli;
protezione continua: ci protegge costantemente, indipendentemente dalla frequenza dei rapporti sessuali;
efficacia elevatissima: più di tutti gli altri tipi di PrEP e più del preservativo.
Però no, non è un vaccino. Il vaccino stimola il sistema immunitario. Il Lenacapavir interrompe la riproduzione di HIV. È un inibitore del capside HIV, al momento l’unico prodotto in questa classe di farmaci e che, insieme ad altri farmaci antiretrovirali, è utilizzato per le persone che vivono con HIV multi-resistenti ad altre terapie. Mettiamoci comode perché c’è ancora tanto da dire su questo farmaco che Science ha definito la rivoluzione scientifica del 2024.
Efficacia
Lenacapavir si è dimostrato estremamente efficace nella prevenzione dell'HIV. Negli studi Purpose solo 2 persone hanno contratto l’HIV su più di 4mila partecipanti. Risultati così positivi non si erano mai visti, considerando che neppure il condom garantisce una protezione al 100%.
Un aspetto da tenere a mente è che non sappiamo ancora esattamente quanto tempo ci vuole dall'inizio delle iniezioni di Lenacapavir per essere protette al massimo dall'HIV. Ma ulteriori studi ci daranno sicuramente la risposta.
Il costo negli USA
La Gilead lo venderà negli Stati Uniti a 28mila dollari l’anno, in linea con i prezzi che girano da quelle parti per la PrEP orale e il Cabotegravir.
Si è prodigata a dire che sta collaborando con le assicurazioni sanitarie per ridurre i costi addirittura a zero e si impegna ad aiutare le persone senza assicurazione affinché possano beneficiare del Lenacapavir.
Accessibilità nei paesi in via di sviluppo
In un altro comunicato ha aggiunto che ha stipulato con sei aziende farmaceutiche degli accordi di licenza volontaria per produrre il generico a basso costo in 120 paesi in via di sviluppo. A fine 2024 le competenze tecnologie per la produzione erano già state trasferite a queste aziende così da accelerare la produzione. Ma come giustamente fa notare un gruppo di attivisti:
Sebbene 120 paesi possano sembrano un numero impressionante, il 23% delle nuove diagnosi di HIV si verifica in 26 paesi esclusi, tra cui Argentina, Brasile, Messico e Perù. Nazioni dove Gilead ha condotto gli studi clinici per il Lenacapavir, ma dove ha intenzione di fare solo la richiesta di autorizzazione senza applicare la licenza volontaria.
Anche l’Europa orientale, il Medio Oriente, l'Asia, la Cisgiordania e Gaza sono state escluse.
A tutto questo si aggiungono i tagli dell’amministrazione Trump alla cooperazione internazionale su HIV, come spiega bene
su L’Espresso.Per ultimo uno studio ha fatto i conti in tasca alla Gilead: se il Lenacapavir fosse prodotto in larga scala potrebbe costare solo 25 dollari l’anno.
Avevamo fatto bene a protestare contro la Gilead alla conferenza mondiale AIDS.
Modalità di somministrazione
Lenacapavir viene somministrato tramite due iniezioni sottocutanee ogni sei mesi. All’inizio sono previste anche due compresse da prendere insieme il primo e il secondo giorno.
Le iniezioni devono essere somministrate da un operatore sanitario e possono essere fatte nell’addome o nella coscia.
Effetti indesiderati
Più del 60% di chi ha assunto Lenacapavir ha avuto un nodulo nella sede di iniezione che con la prima iniezione è durato mediamente 297 giorni, con un diametro medio dai 2 ai 4 centimetri.
È fondamentale chiarire quanto questi noduli siano evidenti. La loro visibilità, infatti, potrebbe seriamente compromettere la privacy della persona: come giustificare il nodulo al marito, alla moglie, alle persone con cui si fa sesso?
Un dato ci può rincuorare: solo una trentina su più di 4mila hanno deciso di interrompere il Lenacapavir. Questo può significare che il nodulo non è così preoccupante.
Ma in Europa? E in Italia?
Lo scorso febbraio, Gilead ha presentato richiesta di autorizzazione accelerata in Europa per il Lenacapavir. Questo significa che, in teoria, entro la fine dell'anno potremmo avere il via libera dall'Europa.
L'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) si limita a esprimere un parere sulla sicurezza e l'efficacia del farmaco, autorizzandone la commercializzazione. La decisione finale sui costi, la rimborsabilità e la gratuità spetta ai singoli Stati membri.
In Italia siamo ancora in attesa della rimborsabilità per il Cabotegravir: per il momento mettiamoci il cuore in pace per il Lenacapavir.
Quello che possiamo fare nel frattempo è parlare della PrEP orale a tutte le persone, è smetterla di dare per scontato che si contragga l’HIV solo se si fa tanto sesso, solo se si fa sesso con persone che non si conoscono.
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