Ciao sono Marco, sostenitore entusiasta della libertà sessuale, presidente del Brescia Checkpoint, formatore, content creator e operatore alla pari.
Questa è Diritti sessuali: una volta alla settimana scopriremo dove testarci per HIV e le altre infezioni sessualmente trasmissibili (IST), come tutelare il nostro diritto alla salute e quali sono le ultime strategie di prevenzione e benessere sessuale.
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Confesso: nonostante siano quasi sei anni che mi occupo di HIV insieme a diverse associazioni, solo quest'anno - da quando ho messo le mani in pasta con il Brescia checkpoint - ho capito il significato della parola advocacy. Alleluia! Con calma ci arrivo pure io.
Advocacy: una (mia) definizione
Inspirandomi al bell’articolo di Lenius per me l’advocacy è
supportare e promuovere diritti civili e sociali
Nel concreto questo è quello che, per me, l’advocacy dovrebbero fare:
informare: crea consapevolezza su un tema specifico, diffondendo informazioni accurate
confrontarsi e scontrarsi con le istituzioni: interagisce direttamente o indirettamente con gli enti governativi per promuovere leggi e buone pratiche
trovare i fondi per offrire servizi: banalmente, è bello dire che tutte dovrebbero avere accesso al test HIV, ma vuoi mettere offrirlo direttamente noi il test?
Tre esempi italiani di advocacy che a me (mi) piacciono tanto sono:
IVG sto benissimo: si impegna a informare sul diritto all'aborto, accompagna le persone che vi accedono e collabora attivamente con i parlamentari favorevoli alla causa
Associazione Luca coscioni: esempio lampante di battaglia per la libertà di ricerca scientifica e per l'affermazione dei diritti civili, spesso attraverso azioni di disobbedienza civile e un forte impegno nel dibattito legislativo
Comitato Vulvodinia e Neuropatia del Pudendo: si batte per il riconoscimento e la tutela delle persone che vivono questa condizione, sensibilizzando l'opinione pubblica e facendo pressione affinché queste condizioni vengano inserite nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).
Un altro esempio di advocacy è il convegno su HIV e HPV del 9 luglio al Senato, dove associazioni e parlamentari si sono confrontate sul tema.
Attivismo e advocacy: le differenze
Per quanto mi riguarda, advocacy e attivismo possono essere trattate come sinonimi. Forse la differenza sta nel fatto che l'attivismo è spesso più legato a forme di protesta dirette. Ma non starei qui a farne una questione di lana caprina. Anche perché ognuna lotta e porta avanti le cause come meglio crede. E più siamo e meglio è.
Quello che forse manca all’attivismo è la capacità di dialogare con le istituzioni per ottenere davvero qualcosa. D'altro canto, l'attività di advocacy può comportare il rischio di mostrarsi eccessivamente compiacenti nei confronti di chi detiene il potere.
Advocacy: da dove partire? Io sono partito (anche) da Berlino
Non esiste un vero e proprio manuale che ti spieghi come fare le cose, almeno io non l'ho mai trovato. L'advocacy è uno sporco lavoro, ma qualcuna dovrà pur farlo! La prima cosa che consiglio è conoscere e contattare le associazioni sul territorio che si occupano del tema che ci sta a cuore.
E se nel nostro territorio non se ne occupa nessuna, iniziamo a collaborare con associazioni lontane da dove viviamo, come ho fatto io con Plus gestendo il sito prepinfo.it o partecipando nel 2022 a un workshop su HIV a Berlino, organizzato da EATG.
Per me quell’evento è stato un punto di svolta, anche perché è lì che ho scoperto la prevenzione combinata.
Quest’anno che è stata organizzata una nuova edizione e io ho avuto l’onore di far parte del gruppo organizzativo. Collaborare con CL, la project manager di EATG, confrontarmi con persone da tutta Europa e visitare Casa Kuà che supporta le persone trans razzializzate: è stata un'esperienza che ti fa capire che è possibile organizzare cose belle, serie, ispirazionali senza per forza essere formali.
Advocacy, i risultati concreti del Brescia Checkpoint e quello che ci aspetta per il futuro
Per essere un'associazione con un solo anno di vita, come Brescia Checkpoint abbiamo fatto tanto. Avremmo potuto fare di più perché si può fare sempre di più, ma contando tutti i nostri progetti siamo riuscite a testare quasi 200 persone.
Abbiamo iniziato a collaborare con l’azienda sanitaria locale ASST Spedali Civili, con un evento dove è offerto gratis a 80 persone il vaccino HPV. Evento che sarà replicato durante il Brescia Pride il 6 settembre. Non vi sto a dire il significato simbolico (e politico) di avere un ente sanitario durante un Pride. Siamo già anche in contatto con l'ASST del Garda, che ci ha invitate con un banchetto durante la notte bianca in un paesino della bassa bresciana.
Questa è l'ultima newsletter prima della pausa estiva. Non ho voglia di menzionare la fatica, lo "scazzo" e le difficoltà a confrontarsi con altre realtà, o le volte in cui abbiamo dovuto ingoiare bocconi amari.
Ma guardandoci indietro - e in avanti ché non vi ho spoilerato le altre iniziative che inizieranno a settembre - la fatica di quest'ultimo anno ne è valsa la pena. E direi che possiamo concludere così.
Buone vacanze. Ci leggiamo a settembre 💙
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