Domani vado alla Conferenza Mondiale AIDS a Monaco
E ci vado perché ho il privilegio di essere europeo
Io sono Marco e questa è Diritti Sessuali per prenderci cura della nostra salute sessuale, insieme.
Parto domani mattina. Parto dall’aeroporto di Verona. Parto con il progetto europeo di cui faccio parte per EATG. Parto perché non ho bisogno del visto per entrare in Germania.
Come racconta poz.com, circa un terzo delle persone non europee che si sono registrate alla conferenza AIDS2024 stanno avendo problemi ad ottenere il visto o glielo hanno rifiutato. E la conferenza inizia letteralmente lunedì (ma la pre conferenza già questo fine settimana).
L’international AIDS society (AIS) - l’ente che organizza AIDS2024 - continua a ripetere che non ha nessun controllo sulle decisioni del governo tedesco. Il che è sicuramente vero, ma è vero anche vero che, citando l’attivista Jim Pickett,
Tutti sputano slogan sul mettere al centro le persone che vivono con l'HIV o vulnerabili all'HIV. Ma sono proprio queste persone a essere tenute fuori dai cancelli
La Germania, per altro, sta censurando e reprimendo le proteste pro Palestina perché associa le critiche allo Stato di Israele all’antisemitismo. Alcuni dei più importanti attivisti HIV vengono dal Sudafrica, che ha accusato Israele di genocidio.
Le conferenze HIV sono da sempre uno spazio per proposte pacifiche contro le ingiustizie sanitarie (come quella a Roma di quest’anno). Dalle parole di Bijan F. Farnoudi, il direttore delle relazioni pubbliche di IAS, sembra che ad AIDS2024 sia permesso protestare pacificamente a favore del cessate il fuoco a Gaza. Staremo a vedere.
Staremo a vedere anche come andrà la presentazione che faremo nella networking zone di EATG, dove affronteremo le sfide e i (piccoli) traguardi nella prevenzione HIV in Italia.
Staremo a vedere le ricerche che saranno presentate e che in parte hanno già spoilerato:
Per la prima volta gli scienziati condivideranno informazioni sul “nuovo paziente di Berlino”, che sembra essere la settima persona al mondo guarita dall’HIV dopo un trapianto di cellule staminali. Questo è il primo caso di cura dell'HIV in cui il donatore presentava una mutazione CCR5-delta32 singola, anziché doppia
Due studi sulla doxiciclina usata non come PEP, ma tutti i giorni per prevenire clamidia e sifilide. Uno ha avuto come partecipanti persone con utero
Una ricerca suggerisce che nel protocollo PrEP testarsi ogni 6 mesi per le IST (al posto di ogni 3) ridurebbe non solo i costi ma anche le barriere d‘accesso alla PrEP senza aumentare le infezioni sessualmente trasmissibili
Saranno infine presentati i risultati provvisori sullo studio della PrEP iniettabile ogni 6 mesi, il Lenacapavir
Nella prossima newsletter approfondirò tutto, ma se ti fa piacere seguirmi “in diretta” dalla conferenza AIDS2024 puoi farlo su
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Io sono Marco, sostenitore entusiasta della libertà sessuale. Cofondatore di PrEP in Italia, membro di EATG, content creator, formatore e operatore alla pari. Per due chiacchiere mi trovi su Instagram