Come funziona fare HIV rapidi nei locali
Come funziona fare HIV rapidi nei locali
La mia esperienza outreach con il Gruppo Salute Arcigay Milano
Da queste parti ho spesso insistito sull’importanza di alzare il culo e andare a testarsi per le infezioni sessualmente trasmissibili (IST): chiunque faccia sesso è potenzialmente a rischio e dovrebbe testarsi almeno una volta l’anno.
Facile dire testati, difficile farlo davvero
Ma molti centri sono aperti solo la mattina, lontani da casa, bisogna prendere appuntamento, al telefono non rispondono, vai là e c’è la coda… e finisce che continui a rimandare e alla fine il test non lo fai.
Perché invece di aspettarci che le persone si testino non andiamo direttamente da loro?
In questo consistono gli eventi outreach: interventi di prevenzione progettati per incontrare potenziali utenti nei posti dove socializzano.
Possono essere banchetti informativi, come a Milano con M’Importa Venezia o Ala con gli alcool test, o io in Portogallo con APF.
Oppure test rapidi, gratuiti e anonimi nei locali: quelli che facciamo con il Gruppo Salute Arcigay Milano, che si rivolge principalmente a bar, saune e discoteche delle realtà queer milanesi, come a metà settembre che siamo andatə al Company, un club bear. Avevamo due zone dedicate: una per il colloquio e l’altra per eseguire i test.
Com’è fare un colloquio per un test rapido HIV
Durante il colloquio
accogliamo la persona, senza l’obiettivo di cambiare il suo comportamento perché - come dice l’OMS - tanto non funziona
spieghiamo come sarà fatto il test
informiamo sugli strumenti di prevenzione che oggi abbiamo a disposizione (preservativi, vaccini, PrEP, U=U)
Sottoponiamo un questionario anonimo, con domande che possono sembrare invadenti (hai utilizzato il preservativo nell’ultimo rapporto penetrativo? Negli ultimi 12 mesi hai ricevuto denaro, droga o servizi in cambio di sesso? Hai fatto sesso con uomini/donne?), ma utili a guidare la conversazione e a raccogliere dati per migliorare le nostre strategie di prevenzione e presentare ricerche alle conferenze. A seconda del contesto si può anche proporre all’utente di farlo in autonomia.
Il nostro questionario viene compilato su un tablet collegato al portale Cobatest, il network europeo di associazioni che offrono test in contesti extra-ospedalieri.
Come funziona il test rapido HIV
Ne esistono di diversi tipi: noi usiamo il combinato HIV e sifilide, con periodo finestra di due mesi. C’è infatti bisogno di tempo prima che il test sia in grado di rivelare se abbiamo sviluppato gli anticorpi e dunque contratto l’infezione. Esempi: se l’ultimo rapporto a rischio l’abbiamo avuto
un mese fa: il test non sarà in grado di vedere se abbiamo sviluppato anticorpi a sifilide e HIV per quel specifico rapporto
più di due mesi fa, sarà in grado di trovare gli anticorpi
Il test è molto semplice: con un pungidito si raccoglie dal dito una goccia di sangue, si mette a contatto con una soluzione e in meno di un minuto abbiamo il risultato per entrambe le infezioni (altri tipi di test richiedono invece una ventina di minuti).
Purtroppo i test IST (di tutti i tipi!) sono consentiti solo a maggiorenni o minorenni con l’autorizzazione dei genitori, ma in Parlamento c’è in ballo una proposta di legge per abbassare l’età a quattordici.
Il test lo può eseguire solo unə professionista sanitariə o chi ha seguito un corso di formazione e fa parte dalle associazioni autorizzate dal Ministero.
E se il test è positivo?
Innanzitutto è più corretto dire reattivo. Infatti questi test non sono diagnostici, ma di screening: in caso di reattività agli anticorpi, alla persona viene indicata la struttura dove recarsi per ulteriori approfondimenti. Il test infatti potrebbe essere un falso negativo.
Noi abbiamo contatti diretti con i reparti di malattie infettive della città: scriviamo all’infettivologə e lo si avvisiamo che tot persone andranno da ləi.
In quasi 3 anni che sono nel Gruppo Salute - dove facciamo test anche al Milano Check Point e al quale vorrei partecipare molto di più ma vivo a 100 km da Milano - ho visto alcune reattività alla sifilide, ma zero positività all’HIV.
Concordo con il dottor Rossotti che PrEP e TasP stanno probabilmente riducendo i casi HIV nella comunità LGBT+ milanese: a differenza del diagnosi tra persone etero sono ancora troppo tardive.
Due ultime cose sull’outreach
Durante una serata in discoteca ti possono capitare persone che hanno bevuto, che non sono lucide, che potrebbero reagire male a un test reattivo. È un rischio da tenere in conto, ma credo che valga la pena correre perché l’outreach
è una forma di pubblicità: anche se una persona non si testa, scopre comunque la nostra associazione, magari verrà a testarsi in un’altra occasione o andrà su Google a cercare informazioni
normalizza i test: vedere che ci si può testare in maniera gratuita, rapida e anonima in un locale, davanti a tuttə, ha un alto valore simbolico: rendere il test una cosa semplice come bersi una birra, una cosa che si può fare senza bisogna di vergognarsi. Anzi, se mi testo mi sto prendendo cura di me
La prossima newsletter la dedicherò al concetto di community-based, che è quello che guida il lavoro del Gruppo Salute e di tante associazioni: servizi di test HIV/IST rivolti a specifiche comunità e organizzati e gestiti da membri della comunità stessa. Che poi è l’argomento della formazione che terrò oggi a Bologna per lə volontariə del BLQ Check Point.
Se hai domande, rispondo sempre volentieri a commenti e mail 💙
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🖼 Una citazione da incorniciare
Si dice sempre che le ragazze hanno bisogno di scienziate modello a cui ispirarsi, Karikó è un bellissimo modello ma speriamo sinceramente che non debba essere di esempio a nessuna, perché non è giusto che una ricercatrice di questo calibro sia stata costretta alla precarietà per decenni e non abbia potuto contare su una cattedra stabile negli Stati Uniti
⭐ Una cosa pazzeska!
Le canzoni di Jem & le Holograms
Sempre molto precisa e ricca di esempi la tua newsletter, Marco. I link alle guide contro l'odio di genere nella sezione LGBT+ utilissimi (subito salvati).