Ho fatto un'orgia: e tu?
E tu cosa ne pensi dell'autodeterminazione?
In questa newsletter avrei voluto
commentare la vittoria di Schlein alle primarie PD 🎉
le uscite di Giorgia Meloni sulle persone transgender (l’hanno fatto meglio di me Jennifer Guerra e la consigliera di Milano Monica J. Romano)
o quelle di Arcilesbica (per fortuna Arci e Arcigay hanno prontamente risposto)
ma ieri notte ero all’Illumined a fare le orge, ho fatto le 5 di mattina e non sono proprio lucido.
Scrivo orge come provocazione, ma soprattutto per tastare il terreno. Per vedere se siamo allineatə sulla cosa per me più importante: l’autodeterminazione.
Perché sulla carta a tuttə piace la libertà, ma poi c’è sempre un ma:
l’aborto è un diritto, ma la maternità meglio
puoi essere gay, ma fallo a casa tua
drogati pure, ma fallo lontano da me
puoi fare un percorso ormonale di affermazione di genere, ma puoi farlo come dico io
puoi essere credente, ma insomma sei anche un po’ scemə se credi in Dio
E se togliessimo ogni ma?
E se la libertà delle persone di fare, disfare (il genere), comportarsi, vestirsi, stare al mondo fosse più importante della nostra opinione su come le persone fanno, disfanno, si comportano, si vestono e stanno al mondo?
E alla domanda E tu cosa ne pensi dell'autodeterminazione? mi piacerebbe che provassimo tuttə a rispondere come Pamela Anderson in un’intervista a Vanity Fair nell’estate 2007:
Io penso che pensare non serva a nulla
Perché quando si tratta dei corpi e delle vite altrui, l’unica cosa che possiamo realmente fare è rassegnarci con gioia che la libertà dellə altrə garantisce anche la nostra di libertà.
Il mio pene è finto quanto il vostro femminismo. La differenza è che io ne sono consapevole e non lo uso come strumento di potere
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