Lə giovani non usano il preservativo!! Perché tu lo usi?!
Sei suggerimenti per un'educazione sessuale pragmatica e senza ipocrisie
Ogni volta che esce l’indagine di Durex e Skuola.net sulla vita sessuale dellə adolescenti è la solita solfa:
Oddio, non usano il preservativo!!!!!!!
Questi toni instantisti da apocalisse imminente non credo facciano bene alla prevenzione. Appoggio qui sei suggerimenti da cui partirei per un’educazione sessuale che sia concreta, onesta e rispettosa delle ragazzə, che non sono cretinə. Forse solo confusə. Come tuttə.
1. Diamo le informazioni corrette
Esagero ma non troppo: spesso la salute sessuale viene ridotta a “usa il preservativo perché sennò prendi le brutte malattie e poi muori”.
La psicologia avrà già analizzato questa mania di legare il sesso alla morte.
Io mi limito a osservare che se liquidiamo la prevenzione con un veloce e indolore “usa sempre il preservativo”,
forse per noi adultə il sesso - anche se ci definiamo modernə e progressistə - puzza ancora di peccato e non riusciamo a parlarne per quello che è:
un’attività umana fatta sì di rischi, ma soprattutto di piaceri!
Inoltre è intellettualmente disonesto mettere tutte le infezioni in un unico calderone di morte e pericolo, come lo è dire che tutte le droghe fanno male. Come adultə non siamo credibili se mettiamo sullo stesso piano
HIV: senza una cura, ma i farmaci tengono a bada il virus e ne impediscono la trasmissione ad altre persone
Epatiti: per la B c’è il vaccino e per la C il rischio per trasmissione sessuale è molto basso
Clamidia e gonorrea, che spesso sono asintomatiche e si curano con semplici antibiotici
Sifilide, anche questa si cura con degli antibiotici e diventa pericolosa solo se non viene trattata
Ecco perché si insiste tanto sul testing: solo con il test si ha la certezza di avere contratto l’infezione e si può iniziare il trattamento.
Peccato che in Italia non sia possibile per lə minori testarsi senza il consenso dei genitori.
2. Diamo i servizi e strumenti
Davvero cadiamo giù dal pero quando scopriamo che lə giovani non usano il preservativo? Come dice sempre Federica di Martino di cosa ci stupiamo a fare se
solo in tre regioni i preservativi vengono offerti gratuitamente
si stanno smantellando i consultori dove chiedere informazioni
l’educazione sessuale nelle scuole non è obbligatoria
3. Non invalidiamo il piacere
Si tenta di persuadere i maschi cis e le persone con il pene a usare il preservativo urlando che non riduce il piacere!
Vi svelo un segreto:
è perfettamente legittimo preferire il sesso senza preservativo. Non è legittimo insistere con l’altrə per non usarlo.
Ce la facciamo a capire questa differenza?
4. Riflettiamo insieme a loro
Invece di calare regole dall’alto, puntiamo sulla concretezza. Parliamo con lə giovani e diciamo con tutta onestà:
sì, forse il preservativo riduce il piacere
sì, probabilmente rovina il momento
sì, probabilmente è una rottura di palle
ma può essere il giusto compresso per non mettere incintə ed evitare gravidanze indesiderate, non contrarre infezioni e fare sesso con più serenità.
Questo mi sembra un ragionamento rispettoso della loro intelligenza. Molto meglio di trattarlə come dellə deficienti in preda agli ormoni.
5. Lasciamolə liberə senza ipocrisie
E nonostante le informazioni date e gli strumenti offerti, qualcunə comunque il preservativo non lo userà. Come tantə di noi adultə: basta vedere i dati HIV 2021 in Italia.
Ma nel 2023 abbiamo la PrEP, la PEP nel caso di emergenza e quello che possiamo fare è ridurre i rischi e garantir loro che qualunque cosa facciano troveranno sempre uno spazio d’ascolto e d’aiuto.
Perché queste sono le persone e questa è la vita: non le imbavagli e non le controlli. Per fortuna.
6. E rispettiamo il loro consenso
Concludo con un mio commento alla nota di Pietro Izzo, sul post di una professoressa che si dispera perché lə suə alunne sessistə.
Mah… Mi sembra un articolo intellettualmente disonesto. Quel fuori di cui parla è solo nella nostra bolla transfemminista.
Se la nostra società è sessista, è chiaro che quellə ragazzə siano sessistə. Ma per fortuna hanno tutto il tempo di crescere e capire.
Dall’articolo, invece, mi sembra traspaia un certo determinismo per nulla scontato. Non è vero che se a 15 anni sei sessista, allora lo sarai tutta la vita, dai! A 15 anni ero un bullo. Tutta la mia classe era bulla. Poi tantə di noi hanno capito.
Invece di disperarci per lə adolescenti, iniziamo a fare educazione sessuale ed effettiva per noi adultə ché mi sembra che ne abbiamo bisogna tanto quanto lə giovani, o forse di più.
Già il fatto che una docente si prenda la sbriga di “sputtanare” lə suə alunne su Il Post, la dice lunga su quanto noi adultə considerano lə adolescenti non come delle persone da rispettare e in grado di autodeterminarsi (quellə bravə direbbero “agency”), ma dei pupazzetti da usare per scrivere trattati sociologici della domenica al grido “Oh, signora mia lə giovani d’oggi: dove andremo a finire?”.
Mi chiedo: questa prof. ha chiesto allə ragazzə il consenso per scrivere questo articolo? Si è confrontata con loro? Non sarebbe stato più figo un articolo scritto insieme allə suə studenti? Un articolo dove la profe si mette in gioco lei stessa ché di sicuro - come me, come noi - non sarà immune alle logiche del patriarcato. Un articolo dove insieme allə ragazzə riflette sulle relazioni, senza dar nulla per scontato e senza sminuire quello che provano, anche se a noi per me è tossico.
Cosa pretendiamo che lə ragazzə conoscano il consenso se noi adultə prendiamo le loro opinioni e storie senza neppure chiederglielo?
Se prendiamo le loro vite e le generalizziamo per fare un ritratto di una generazione alla deriva?
Ringrazio R., M. e J. per essere statə lə primə a fare l’abbonamento annuale, che mi aiuta a rendere un po’ più sostenibile il mio lavoro💙
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⭐ Una cosa pazzeska!
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La tua newsletter è sempre molto arricchente. Questa volta mi ha lasciato anche più del solito. Da insegnante, credo ci sia molto da lavorare con le/gli adolescenti in questa direzione. Grazie ❤️