Che l’HIV non sia solo una cosa da maschi gay ci sembra scontato dirlo.
Ma un conto è dirlo, un altro è trasformare i nostri spazi in comunità sierocoinvolte dove donne e persone con utero che vivono con HIV o sono a rischio HIV si sentano accolte.
Ben venga dunque che per l’8 marzo Non una di meno abbia inserito l’accesso gratuito a PrEP e PEP nel Manifesto per la salute sessuale e riproduttiva che vogliamo.
La PrEP è fondamentale sia per chi vuole uno strumento di prevenzione in più, sia per chi non riesce a negoziare l’uso del preservativo (come le donne che sono in una relazione abusante).
Anlaids ha dedicato un post alle donne e l’HIV, sottolineando come
Circa 5mila di giovani donne contraggono l’HIV ogni settimana;
Nelle aree ad alta prevalenza di HIV, la violenza del partner aumenta del 50% il rischio che le donne acquisiscano l'HIV;
In molti casi i farmaci vengono testati solo sugli uomini e sulle persone col pene e non si conoscono gli effetti sulle persone con utero.
Ecco perché lə attivistə di AVAC hanno lanciato un piano internazionale per includere nella ricerca sulla prevenzione HIV le persone incinte, che sono tre volte più a rischio.
Oggi sappiamo che una persona con HIV in terapia con carica virale azzerata non può trasmettere il virus, sia allə partner che al feto durante la gravidanza.
Per l’allattamento al seno il rischio è invece attestato inferiore all’1%. Cito sempre il post di Anlaids: nei paesi a basso redditto l’allattamento al seno è comunque consigliato alle persone con HIV perché, a fronte di un rischio estremamente basso di trasmissione, aumenta la sopravvivenza e il benessere dellə bambinə.
In Occidente non è ancora stato sdoganato, ma a inizio anno gli USA hanno aggiornato le linee guida per la prevenzione perinatale dell'HIV.
Al contrario di quelle precedenti, dove a chi viveva con HIV veniva specificamente raccomandato di non allattare al seno, adesso si esortano le medichə a informare e supportare senza giudizio le scelte personali, compresa quella delle donne e persone con utero con carica virale HIV azzerata che allattano naturalmente.
La possibilità di allattare al seno, oltre a essere vantaggiosa per il bambino, è ritenuta imprescindibile anche a livello culturale in molte comunità. Non poter allattare equivale per le donne HIV+ a un forte elemento di discriminazione.
Novità sulla salute sessuale delle donne e delle persone con utero
👉Sesso e genere entrano tra i criteri per lo sviluppo delle linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità
👉Dal 2024 in Francia i prodotti mestruali riutilizzabili saranno rimborsati alle minori di 25 anni
👉 L'8 marzo tutti i giorni, la rassegna stampa di Elisa Belotti
👉 Noi Cattoliche stanche di Paola Lazzarini
👉 Belotti e Lazzarini, insieme a Sandra Letizia, sono coautrici del podcast Cristianə a chi?. Ascolta la puntata sull’aborto
👉 15 donne che hanno fatto la storia dell’attivismo HIV
👉20 anni del progetto di accoglienza per donne migranti vittime di tratta, un’iniziativa del Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute
👉Menzione speciale al Premio Inge Feltrinelli per il libro Prostitute in rivolta
👉La violenza economica che colpisce ancora le donne si risolve con (ma anche superando) il reddito di autodeterminazione
👉I veri numeri della detransizione di genere
La gestazione per altrə è un percorso di fecondazione medicalmente assistita dove una donna o una persona con utero porta avanti una gravidanza per un’altra persona o per una coppia.
Questa pratica è illegale in Italia, ma Fratelli d'Italia ha presentato un disegno di legge che prevede sanzioni “anche se il fatto è commesso all’estero”, ma non è chiaro se le sanzioni si limitino allə cittadinə italianə che si recano in un altro Stato o tocchino tutte le persone a prescindere dalla cittadinanza.
Intanto le coppie diventare genitori con la gestazione per altrə in Ucraina hanno scritto una lettera a Zelensky in vista dell’incontro con Giorgia Meloni:
Siamo potutə diventare genitori grazie alle norme che nel vostro Paese disciplinano la fecondazione con gravidanza per altrə. Si è genitori ovunque, indipendentemente dalle modalità di nascita dellə minori
Il movimento transfemminista italiano usa “assegnatə maschio/femmina alla nascita” per segnalare che l’identità di genere di una persona non coincide con il sesso indicato nell’atto di nascita.
Secondo il blog Terminologia la locuzione è agrammaticale 😱 e sarebbe quindi preferibile usare espressioni come
indicatə come maschio/femmina nell’atto di nascita;
a cui è stato attribuitə il sesso maschile/femminile;
registratə come maschio/femmina all’anagrafe.
🔥La riduzione del danno da uso di sostanze secondo le ame di Miportavenezia
Campagna di comunicazione contro la violenza verso gli operatori sanitari e socio-sanitari. Ma intanto il Sistema Sanitario Nazionale (SNN) è a rischio crack. Le Regioni: “Non ci sono soldi, senza interventi dovremo tagliare i servizi”.
Le due cose mi sembrano chiaramente correlate: meno servizi e meno personale, significa più code, più tempi d’attesa, più stress e meno tempo per seguire adeguatamente chi è malatə.
Forse poco giustificabile, ma umanamente comprensibile se alcune persone si riducono ad aggredire gli operatori e le operatrici sanitarie.
Invece di farci la paternale, il Ministero dovrebbe occuparsi di salvare il SNN.
🗞️E per finire…
👉 Al via il progetto Vivere Meglio con interventi psicologici anche online
👉 Tutta Salute, la nuova newsletter di Wired dedicata alla ricerca nel campo della sanità
👉 Bonus occhiali: al via un contribuito di 50 euro.